Discorso di Clara Massa 5^Aes in rappresentanza della Consulta studenti

Discorso che Clara Massa della classe 5^AES del Liceo Anguissola, in rappresentanza della Consulta provinciale degli studenti, ha pronunciato dal palco delle Istituzioni in piazza del Comune a Cremona per il XXV Aprile:

Oggi sono qui in rappresentanza della Consulta provinciale di Cremona, dopo 77 anni dalla liberazione dal nazifascismo, a ricordare una giornata che resterà per sempre impressa nelle menti del popolo italiano. Per ricordare il 25 Aprile vorrei partire da una canzone di Luciano Ligabue che si intitola “I campi in Aprile”: racconta la storia di un ragazzo di 19 anni, partigiano, che muore ucciso 10 giorni prima della liberazione, il 15 aprile 1945. Il suo nome è Luciano Tondelli. Nella canzone l’autore immagina che sia lui stesso a raccontare la propria storia in prima persona: “Se fossi lì in mezzo, avrei 90 anni, avrei dei nipoti con cui litigare e a cui raccontare”. Mi fa pensare a quanto sia ingiusto morire a neanche vent’anni. Al coraggio che c’è voluto per combattere mettendo a rischio la propria vita. Il coraggio che hanno dimostrato molti giovani di allora che avevano la mia stessa età e che hanno fatto una scelta. “Ho fatto una scelta, in libera scelta, non credo ci fosse altra scelta da fare, scelta migliore” dice nella canzone. Poi immagina che gli chiedano se rifarebbe tutto e confessa di essersi posto la stessa domanda; si risponde “qualcuno mi disse- ricorda ragazzo- la storia non cambia se tu non la cambi”. Luciano e altri ragazzi hanno deciso che era giusto fare la propria parte per cambiare la storia: era più comodo aspettare che lo facesse qualcun altro, ma hanno voluto fare la loro parte. E allora per me oggi ricordare il 25 Aprile significa ricordare che anche noi oggi abbiamo una responsabilità: fare del nostro meglio per rendere questo paese migliore, all’altezza degli ideali di quei giovani che hanno sacrificato la loro vita. Solo così potremo dirgli che sì, ne è valsa la pena. Oggi è una giornata che penso debba parlare di speranza, in memoria di tutti coloro che hanno creduto nel valore della libertà e in un futuro migliore. Ricordiamo tutti coloro che hanno dovuto sacrificare la propria vita e abbandonare la propria famiglia. E’ importante ricordare perché il passato possa essere un esempio per il futuro, fonte di ispirazione per le nuove generazioni. Vogliamo ricordare coloro che hanno lottato per la creazione di una nazione migliore e da cui dobbiamo trarre esempio per far si che ciò che è avvenuto non si ripeta, nonostante la situazione che purtroppo si sta verificando in questo momento storico, con la speranza che si possa concludere. Come è citato dallo stesso articolo 11 della Costituzione italiana, l’Italia ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti. La speranza di cui parlavo inizialmente fa riferimento alla creazione di un futuro senza più guerre, di un rapporto di cooperazione e solidarietà fra tutti. E’ fondamentale instaurare un dialogo tra generazioni, al contrario la guerra limita la parola. Come si può pensare ancora oggi che la guerra possa essere uno strumento risolutivo? Tutte le guerre nel corso della storia, a partire dalla prima e dalla seconda guerra mondiale, ci hanno dimostrato che essa non porta che alla distruzione, all’uccisione di persone innocenti,civili, che da un giorno all’altro si trovano a dover lottare per la propria sopravvivenza. La guerra è disumana. A tal proposito ho trovato significativo citare una poesia di Italo Calvino, intitolata “25 aprile”:

Forse non farò
cose importanti,
ma la storia
è fatta di piccoli gesti anonimi,
forse domani morirò,
magari prima
di quel tedesco,
ma tutte le cose che farò
prima di morire
e la mia morte stessa
saranno pezzetti di storia,
e tutti i pensieri
che sto facendo adesso
influiscono
sulla mia storia di domani,
sulla storia di domani
del genere umano.

Questa poesia offre molti spunti di riflessione, in particolare afferma che la storia è fatta dalle persone, uomini e donne, dalle loro azioni quotidiane, dai loro pensieri e dalle loro scelte; ognuno è un pezzettino non trascurabile della storia, ciascuno è protagonista del presente e del futuro proprio e altrui. E’ importante ricordare che le azioni di ognuno di noi, spesso, possono avere effetti non solo nella nostra vita, ma anche in quella degli altri.

Clara Massa, 5^Aes