Mostra antropologica fotografica "Dopo l'approdo"


Il 25 ottobre, presso l’Aula Magna del Liceo Anguissola, è stata aperta la Mostra fotografica “Dopo l’approdo: un racconto per immagini e parole sui richiedenti asilo”, curata dagli antropologi Luca Ciabarri e Barbara Pinelli. L’evento è stato l’occasione per riflettere su una dimensione socio-culturale con la quale ci confrontiamo ormai quotidianamente.

Dopo un breve saluto da parte della vicepreside Marzia Catelli, la prof. ssa Marialuisa Ghizzoni ha introdotto l’argomento in discussione: l’immigrazione e, in particolare, ciò che avviene prima dei tentativi di traversata del Mediterraneo.

Protagonisti dell’incontro sono stati la dott.ssa Enrica Ferraroni, autrice del libro “A piedi nudi”, il dott. Walter Montini e don Maurizio Ghilardi, accompagnati da tre giovani rifugiati, ospiti della Casa dell’Accoglienza di Cremona.

La dottoressa ha affrontato il tema dell’Africa sofferente e agonizzante, definita “cicatrice” del mondo, e ha raccontato, con momenti di sentita commozione, il proprio viaggio intellettuale e relazionale alla scoperta della realtà africana, che spinge gli autoctoni a fuggire verso la speranza di un futuro migliore, e che le è stata possibile ricostruire attraverso interviste biografiche.

Il senatore Montini ha presentato invece i dati statistici concernenti la nostra penisola, dimostrando che il fenomeno immigratorio è sovrastimato in maniera allarmistica: gli immigrati costituiscono il 9% della popolazione italiana e non il 30% comunemente percepito. Ha fornito pure i dati riguardanti il territorio cremonese, spiegando perché in alcuni paesi vi sia una maggiore concentrazione di immigrati rispetto ad altri.

Don Maurizio, infine, ha parlato della sua esperienza personale di confronto e convivenza con la cultura africana, introducendo la testimonianza di uno dei ragazzi stranieri, Bawa. Questi ha raccontato il viaggio intrapreso per necessità e le difficoltà affrontate quali la fame, la fatica e la costante paura di morire. E’ stato impressionante scoprire che ha dovuto camminare ininterrottamente per 4 giorni e che, se eri stanco e non avevi più le forze, nessuno ti aspettava e le lacrime non potevano saziarti: se ti fermavi, eri spacciato! Tanto che in quello spostamento a piedi, partiti in 45, solo in 15 sono giunti in Libia.

Il momento di approfondimento si è concluso con la suggestione della musica dal vivo di Bawa, Mohamed ed Alì.

La Mostra sarà visitabile fino a Sabato 16 novembre.

 

 

Mostra antropologica fotografica "Dopo l'approdo"