Uda scuola secondaria di secondo grado
PRIMA UDA EMANCIPAZIONE FEMMINILE
OBIETTIVI
- Acquisizione della consapevolezza degli stereotipi sulla donna e relative discriminazioni.
- Conoscenza di alcune filosofie sull’emancipazione femminile.
- Consapevolezza critica sulle disparità della condizione della donna nel mondo globale
CONTENUTI
Gli stereotipi sulla donna:
dalla differenza alla discriminazione.
- M.Mead, “Maschio e Femmina”
- E.Gianini Belotti, “Dalla parte delle bambine”
Sviluppo nel ‘900 di una filosofia volta a promuovere l’emancipazione femminile.
- Filosofia della liberazione dalle differenze, in nome dell’uguaglianza: Simone de Beauvoir
- Filosofie della liberazione e valorizzazione delle differenze:
il linguaggio femminile con Luce Irigaray;
l’etica della cura di Virginia Held;
l’ecofemminismo di Vandana Shiva.
Le disparità nel mondo globale
in merito alla condizione della donna.
- Istruzione e lotta alla povertà come prevenzione dallo sfruttamento e dalla violenza.
ATTIVITA’
- Accostamento al pensiero e ai testi di donne che hanno studiato le donne (antropologhe, filosofe, scrittrici, etc.)
- Collegamenti interdisciplinari
MODALITA’ FORMATIVE
- Lezione frontale con slide e proposte di riflessione
- Lezione dialogata
SECONDA UDA: LA DONNA all’interno della famiglia, IL DIRITTO, LA CONSAPEVOLEZZA
OBIETTIVI
- costruire le precondizioni culturali per la promozione di relazioni fondate sul principio di uguaglianza sostanziale e parità di diritti tra uomo e donna.
- stimolare nei giovani di età compresa tra i 13 e i 19 anni un percorso di riflessione e crescita individuale sui temi della parità di genere, volto a scardinare stereotipi discriminatori nei confronti delle donne e condurre cambiamenti nei comportamenti, individuali e collettivi, basati su di essi.
CONTENUTI
Negli incontri inizialmente ci si soffermerà su alcuni concetti principali:
- sui termini differenza e differenze, nei loro significati positivi, sviluppo di una corretta interpretazione dell’uguaglianza tra i sessi, e non solo, poiché è solamente accettando e dando valore alle differenze, individuali e collettive, che si può perseguire un obiettivo di uguaglianza.
- sulle concezioni riguardanti i temi dell’educazione e orientamento, come contrasto a un’accettazione passiva degli stereotipi.
- riflessioni sul lavoro e del lavoro di cura, dell’intreccio nel progetto di vita dei due ambiti, famiglia e professione, e delle tuttora ineguali distribuzioni dei compiti della cura tra i due sessi. E il tema della conciliazione appare centrale come momento educativo e orientativo, intendendo la conciliazione sia come composizione il più possibile armonica tra tempi di lavoro dentro e fuori casa sia come divisione equa di compiti in famiglia tra donne e uomini.
- sul tema cruciale della presenza preponderante delle donne tra gli e le insegnanti e come questo dato possa influire sulle crescite e sui modelli positivi di genere per alunni e alunne, studenti e studentesse, che crescono senza aver vicino uomini che li educhino e si prendano cura di loro.
ATTIVITA’
- moduli formativi attraverso incontri con avvocati, agenti, esperti di Aida e Uisp, antropologi.
- condivisione con le scuole del kit realizzato all'interno del progetto Alice promosso dal Comune di Cremona: si tratta di materiale artistico volto a promuovere la conoscenza e l’importanza della conciliazione tra lavoro e famiglia e del ruolo della donna nella società
- allestimento della mostra permanente riguardante il mondo del lavoro e la famiglia e confezionamento di un video di promozione
- realizzazione di narrative-box contenenti storie, autobiografiche e non (pensate e realizzate dagli studenti in peer to peer) volte a sradicare pregiudizi e stereotipi sul ruolo della donna nella società e riflessione sul ruolo delle madri all’interno delle loro famiglie
MODALITA’ FORMATIVE
- metodologie di lavoro basate sui linguaggi: il role-playing e il linguaggio corporeo da un lato; i linguaggi comunicativi dei canali social dall'altro
- formazione peer to peer.
- laboratori artistici
MOMENTO DI AUTOVALUTAZIONE finale del percorso attraverso una proposta di autovalutazione, più personale da svolgersi attraverso un’attività di scrittura: giudicare il valore e l’utilità della pratica progettuale attraverso una riflessione soggettiva su quel che ha dato a ciascuno.
TERZA UDA - Gli stereotipi tra le righe: come NON raccontare un femminicidio
Obiettivi:
- sviluppare la riflessione consapevole sulla relazione tra lingua e identità con riferimento al genere per mettere in atto strategie. comunicative inclusive per scardinare stereotipi e ruoli di genere prestabiliti
- Essere consapevoli degli aspetti formali e sociali del linguaggio che interagiscono nella costruzione della identità culturale
- Conoscere gli stereotipi e come la comunicazione contribuisce a crearli e influenzarli.
- Saper identificare il linguaggio discriminatorio per contrastare e prevenire gli stereotipi e le discriminazioni di genere.
- Offrire sollecitazioni a interrogarsi e ad approfondire le questioni legate alla differenza di genere e alla parità uomo-donna.
- Assumere la prospettiva di genere per diventare consapevoli delle radici culturali, sociali, politiche ed economiche che stanno alla base di discriminazioni, violenze e disuguaglianze di genere e per costruire una società più equa e rispettosa delle differenze.
Contenuti:
- Il linguaggio discriminatorio: l’invisibilità e l’extra visibilità della diversità attraverso le parole.
- I mutamenti linguistici: proposte per un linguaggio inclusivo.
- L’etichettamento e la stereotipizzazione nella cronaca dei femminicidi.
- Violenza di genere e media: la nuova deontologia giornalistica.
Attività:
- Analisi del linguaggio parlato e visivo dei media, con particolare riguardo ai messaggi pubblicitari, al linguaggio politico e giornalistico e al loro ruolo nella formazione e nel mantenimento degli stereotipi identitari sessuali. Studio e analisi di buone prassi.
- Individuazione dei clichè nella narrazione dei femminicidi nella cronaca mediante la lettura e l’analisi di articoli.
- Realizzazione di una “guida per un linguaggio inclusivo”.
- Intervista a vittime di violenza o discriminazione di genere.
Modalità formative:
- Incontri con i giornalisti di Cremona 1
- Workshop di scrittura giornalistica