Intervista con la scrittrice Erika Koritsi


La forma mutevole delle stelle”: il debutto di Erika Koritsi

Nell’era del digitale è sempre più difficile trovare aspiranti scrittori che decidono di rimanere fedeli al cartaceo, e anche la platea dei lettori si riduce sempre più!

Eppure l’autrice emergente Erika Koritsi, il giorno 9 dicembre nell’aula Magna del Liceo “S.Anguissola”, è riuscita a coinvolgerci nella presentazione del suo libro in un modo originale, promuovendo l’aspetto artistico racchiuso nella scrittura e nella lettura.

È stata una scelta avvincente unire la sfera sensoriale- attraverso la musica e le immagini- a spezzoni scelti del suo romanzo fantasy.

La forma mutevole delle stelle” narra le vicende di una giovane ragazza, Mila, durante un soggiorno estivo sul lago di Garda, tra profumi e colori che abbiamo assaporato grazie a mirabili scatti.

Dopo la suggestiva esposizione della trama, l’autrice si è dimostrata disponibile a rispondere ad alcuni nostri quesiti.

Quando e come è nata la sua passione per la scrittura?

Ho sempre avuto una forte passione per la lettura, fin da piccola…ho letto moltissimi romanzi e nutro una grande stima per l’autrice inglese Jane Austen. Poi, inaspettatamente, nell’estate del 2010, ho avuto un momento di ispirazione, che mi ha portata a mettere per iscritto il mio “sogno ad occhi aperti”.

Per la protagonista si è ispirata ad una persona in particolare?

Sì! Come scrivo nei ringraziamenti, mi sono ispirata ad una mia amica, Laura, con la quale ho passato dei bei momenti proprio sul lago di Garda. Laura è stata anche la prima a leggere la bozza del romanzo.

Ma chi scrive inevitabilmente lascia sempre qualcosa di sé nel racconto; per questo in Mila c’è anche tanto di me.

Quando ha scritto il libro, aveva già in mente tutta la storia o l’ha elaborata strada facendo?

Una bellissima domanda! È difficile rispondere con leggerezza…diciamo che per me è stata una cosa strana ed inaspettata. Io ho avuto questo momento di ispirazione, ho avuto davanti agli occhi questi personaggi e ho semplicemente preso in mano foglio e biro- che poi in realtà erano un computer e una tastiera- e ho iniziato a scrivere. Era come un film che io vedevo e potevo mettere per iscritto!

Perché ha optato per un nome d’arte? A cosa è dovuta la scelta di Koritsi?

Sono una persona abbastanza riservata e non volevo legare per sempre il mio nome e cognome ad un libro, per quanto io creda in esso.

Per pudore e per privacy, ho deciso di mettere un sottile velo immaginario tra la mia vita ordinaria di mamma e insegnante di materie umanistiche e quella dell’autrice che-soprattutto nelle ore serali- si diletta a scrivere.

“Koritsi” è un termine del greco moderno e deriva da quello più antico “kore”, che significa “fanciulla portatrice di doni”.

La parola era già presente all’interno del romanzo; poi una collega e amica, studiosa di greco antico, mi ha fatto notare che era piacevole anche al suono. Così ho abbandonato la mia scelta iniziale, “Erika Nike”, che forse avrebbe portato qualcuno a leggerlo come il marchio sportivo Nike.

Quali emozioni ha provato quando ha visto per la prima volta il suo romanzo in libreria?

L’ho visto per la prima volta alla Giunti ed è stato un momento molto piacevole ed emozionante. Ma l’aspetto più bello in assoluto è sapere che personaggi da me tanto amati possano essere apprezzati anche da altre persone!

Cos’è cambiato nella sua vita dopo la pubblicazione del libro?

Non è cambiato molto: io sono una persona molto razionale…quindi bella avventura, ma non mi faccio grandi illusioni e sto con i piedi per terra!

                                                                 Chiara Saccà, Syria Gusberti, Samantha Tricoli - classe 4CCOM

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